PUBBLICITA' OCCULTA
- La
pubblicità non trasparente costituisce una forma di inganno "che si
realizza pur sempre mediante occultamento della verità non già però
con riferimento al contenuto del messaggio bensì alla sua funzione,
che viene fatta apparire estranea all'ambito concorrenziale e quindi
non strumentale alla vendita del prodotto" (Giurì 11/80, in rass.).
-
Alcuni servizi apparsi sulla stampa rivelassero chiaramente la loro
natura pubblicitaria e quindi non contravvenissero all'obbligo di
trasparenza essendo tale natura a tutti palese (Aut. 9/11/94 n. 2435
- Aut. 16/11/94 n. 2468, in rass.).
- In
materia di trasparenza di un "product placement" nel caso dello
sceneggiato televisivo "Un commissario a Roma" l'attore Manfredi
leggendo sistematicamente un determinato quotidiano, alimenta
l'accusa che si tratti di pubblicità non trasparente (Giurì 62/93 II,
Aut. 12/7/93 n. 1291 in rass.).
- La
“pubblicità redazionale” debba sempre essere riconoscibile, perché
un diverso comportamento non sarebbe conforme al principio della
correttezza professionale che richiede che la pubblicità sia
riconoscibile come tale (T. Milano, 21-05-1990/ Soc. pasticceria
confetteria Ricci - Soc. pasticceria Ricci/ Giur. dir. ind., 1990,
543/ c. c., 2598).Al contrario, il dialogo che precede una
telepromozione ha palesemente fini pubblicitari. Non costituisce
quindi pubblicità occulta e non richiede usi particolari (Giurì
codice autodisciplina pubblicitaria, 16-02-1996 Soc. Sogeam - Soc.
acqua minerale S. Benedetto Giur. it., 1996, I, 2, 732).
- La
pubblicità subliminale è "una tipologia di comunicazione
pubblicitaria rivolta a creare nel consumatore suggestioni a livello
di inconscio" (Aut. 31/3/1994 n. 1874 - Aut. 31/3/1994, n. 1875).
- Per
verificare la natura di pubblicità occulta occorre tener presente la
natura specifica delle inquadrature, il loro carattere reiterato, la
chiara leggibilità dei marchi le esigenze narrative, la naturalezza
(Autorità garante per la concorrenza, 16-05-1996, 3903/1996 in Foro
it., Rep. 1997, voce Concorrenza (disciplina), n. 457).